Articolo scritto e  pubblicato sulla rivista dell' E.N.C.I. "I Nostri Cani" del numero di aprile 2004

Foto di copertina: Stefanel Lolita

Ad ogni cocker le sue spine

Cane da lavoro, esprime tutte le sue prerogative persino nel folto dei rovi.

 

La Gran Bretagna una delle nazioni più sviluppate dal punto di vista cinofilo è la madre patria della selezione degli spaniel e quindi l’origine della razza cocker .

Pare che gli spaniel abbiano iniziato la loro attività lavorativa come ausiliari in falconeria nel XVI secolo, adoperandosi a scovare e far levare la selvaggina offrendola al falco, e ancora nella caccia con le reti. Con il passare del tempo hanno quindi sviluppato ottime capacità olfattive di cerca e in base al lavoro richiesto venivano impiegati spaniel di diversa costruzione e peso. Gli Spaniel di taglia più piccola venivano impiegati con proficui risultati nella caccia alla beccaccia, che hanno dato origine al cocker di cui il nome deriva dall’inglese woodcock che significa appunto beccaccia.

Infatti il cocker è un cane da caccia come lo definisce l’ottavo gruppo e per la precisione è specializzato nella cerca, quindi uno scovatore di selvaggina.

Frequentemente la razza viene considerata in maniera un po’ riduttiva.

I non addetti ai lavori tendono a considerare l’operato del cocker inglese abbastanza limitata, anche  al solo riporto.

Ritengo che una delle cause sia quella per la quale pochi hanno avuto la fortuna di vederli lavorare.

Il cocker inglese, quello vero, nell’espletare il suo compito principale che è quello di cercare la selvaggina, ha una capacità d’inventiva impensabile, lavorando, lo si apprezza ancor di più perché s’impara a conoscerlo meglio.

E’ emozionante vederlo lavorare nel folto dei rovi: la vitalità, la determinazione, il coraggio di seguire la pista è proverbiale. Come lo è ancor di più in prossimità dello scovo: l’accelerazione dell’andatura e il movimento frenetico della coda ci preannuncia la fase conclusiva della cerca con lo scovo del selvatico.

Soggetto versatile, e utile su tutti i terreni, compresi i corsi d’acqua, perché adora nuotare, il cocker inglese è un cane generoso, sempre pronto a collaborare e a condividere con gioiosità il riporto della preda abbattuta con il suo capobranco.

L’importanza del carattere fissato dalla selezione, ci consente di dire che le prerogative caratteriali della razza derivano dal mantenimento delle qualità sportive.

Il cocker spaniel inglese, è nato e selezionato come cane da lavoro e per questo che deve essere tutelato.

Constato mio malgrado, che l’allevamento selettivo sui cosiddetti cocker inglesi da bellezza e che modernamente vengono chiamati cani da “show” hanno raggiunto una esasperazione morfologica appariscente, che si possono definire di “peluche” in particolare modo per la quantità di pelo e la lunghezza delle frange raggiunta, che garantiscono poca funzionalità in termini operativi.

Per l’impegno troppo gravoso per mantenerli in ordine ricorrendo a frequenti e laboriose toelettature, vengono tosati, e mi chiedo semplicemente che senso ha tutto ciò se poi tutto questo pelo abbondante viene eliminato con la tosatrice.

Il pelo di qualità setacea, non troppo abbondante e con frange moderate è un elemento tipico e trova fondamento nella funzionalità di fornire una protezione del corpo durante l’attività lavorativa  soprattutto in quei posti probabili rifugio di selvatici, coperti di rovi e spine e per il recupero dall’acqua.

Questo dovrebbe essere il suo abito come prescritto dallo standard, e non un abito per ogni occasione.

Anche l’attitudine al riporto geneticamente non è facilmente ben presente e quando lo si prepara per esaltare quella dote necessaria per poter svolgere il proprio lavoro che è il riporto, spesso occorre dar fondo alle proprie conoscenze e capacità che solo l’abilità dell’esperto lo può fare. Non è infrequente trovarci di fronte a dei soggetti che per mancanza di temperamento e tenuta degli insegnamenti impartitegli occorre che essi vengano ripresi più del necessario.

Tutto ciò non giova al miglioramento del patrimonio genetico della razza.

Sull’altro fronte quello dei “cocker da lavoro” morfologicamente tipici, ma non appariscenti, pochi sono gli allevatori, che sono degli estimatori della razza, che con grande sacrificio garantiscono la selezione, mentre si continua ad assistere alla presentazione sul terreno delle prove di lavoro dei soggetti che si possono definire dei semplici “cani da caccia” che morfologicamente lasciano a desiderare.

Affascinante è invece poter apprezzare le doti del vero cocker inglese: docilità, temperamento, equilibrio, capacità d’apprendere, ubbidienza, e non ultimo il desiderio di compiacere il proprio padrone, sono caratteri insigni che lo contraddistinguono.

Prerogative che gli permettono di essere dei gioiosi cocker, definizione ben descritta in inglese con la parola “merry cocker” cioè cocker felice.

Negli ultimi tempi un diverso impiego della razza c’è stata nella disciplina dell’agility con buoni risultati, ma nonostante che negli ultimi anni ci sia un maggior interesse verso il cocker inglese la richiesta maggiore è quella del cane da compagnia.

Ideale come cane da famiglia, è un  meraviglioso compagno di vita, dolce affettuoso, sempre allegro,  disponibile ad assecondarci, e instancabile compagno di giochi per i bambini.

E se il suo compito è proprio quello di farvi compagnia, non lasciatelo sempre in ozio. Le uscite giornaliere devono essere composte dalla possibilità di essere al guinzaglio, ma anche senza di esso, in modo di correre liberamente.

Se volete vederlo felice, fatevi accompagnare in bicicletta la trotto, oppure al fianco per chi ama correre a piedi. Anche il nuoto, di cui ha passione innata: fategli eseguire i riporti con un portello sia da terra che in acqua, adoperando la parola "porta".

Quest'esercizio tiene viva l'attitudine del riporto e, inconsciamente, assolve ad uno dei più nobili compiti per cui la razza è stata selezionata.

E se durante una passeggiata in campagna, il vostro cocker trovandosi libero di scorazzare, sarà di ritorno con in bocca una gallina, non arrabbiatevi: è vero che avrete il debito di saldare il conto al contadino, ma avrete per sempre la certezza che sia un vero Cocker. E che certezza!

Un cane che ha conquistato davvero il mondo.

Stefano Scaglia


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